Di origini antichissime (potrebbe essere la Bruzia Arento che diede riparo ad Annibale) e caratterizzato da un clima assai mite grazie all’influenza del vicino Mar Ionio, Bocchigliero, deve presumibilmente il suo nome ai coloni Romani, che, dedicandosi alla pastorizia, lo chiamarono Bocchilierus, ossia “Paese abitato da pastori”.
Conosciuta per l’industria dei tessuti di ginestra, alla base della produzione artigianale di splendide coperte, ha un centro urbano adagiato sulla dorsale di una collina sulle ultime propaggini della Sila degradanti verso il mare, che conserva la struttura tipica degli abitati medievali, con case addossate l’una all’altra e caratterizzate da portali in pietra locale e splendidi balconi in ferro battuto e vie strette, che favorivano la difesa.
Oltre a varie chiese di interesse artistico (dal Duomo matriarcale della fine del Cinquecento alla seicentesca Chiesa di San Francesco, fino al Santuario della Madonna delle Nevi, del XII sec., sita in posizione panoramica a circa 1000 m. di altitudine), merita una visita la Riserva Naturale Giumenta-San Salvatore (riserva biogenetica con flora e fauna tipici del luogo).