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Scott Hamilton, considerato uno dei migliori sassofonisti al mondo nel suo genere – il jazz mainstream – ha avuto la fortuna di imparare la musica assorbendo direttamente la lezione dai maestri leggendari che lo hanno tenuto a battesimo a New York negli anni Settanta e oggi è considerato uno dei pochi musicisti portavoce della tradizione del sax tenore nel jazz, in linea con lo stile di grandi come Ben Webster, Coleman Hawkins, Zoot Sims e Don Byas.
Interprete di una musica elegante, basata su un impeccabile fraseggio e un sound che già negli anni Settanta, quando la tendenza era quella di sondare alternative sonore particolarmente aggressive, lo impose per la dolcezza del suo sassofono e l’immaginazione creativa, Scott Hamilton è nato a Providence, Rhode Island, nel 1954.
Musicista di grande talento, a soli trent’anni anni è stato chiamato alla corte di Benny Goodman, oltre ad aver iniziato presto a incidere album con la prestigiosa etichetta discografica Concord Records come membro della Concord Jazz All Stars, e ad oggi ha più di trenta album pubblicati a suo nome.
In occasione del concerto rosetano, patrocinato dal Consolato Generale degli USA, il grande sassofonista americano incontrerà gli Hammond Groovers, trio composto da tre tra i più richiesti e talentuosi musicisti della scena italiana: Daniele Cordisco (giovane chitarrista vincitore del prestigioso Premio Internazionale Massimo Urbani nel 2013), il carismatico organista Antonio Caps ed Elio Coppola, batterista già applaudito, tra gli altri, al fianco di Joey De Francesco, Benny Golson e Peter Bernstein.